Si è aperta la Call for Proposal della Regione Lazio per la competitività delle imprese
Si è aperta la Call for Proposal della Regione Lazio per la competitività delle imprese del territorio regionale e fino al 31 ottobre 2015 sarà possibile candidarsi alla prima fase di valutazione dei progetti di riposizionamento competitivo di sistemi produttivi/filiere e ambiti tematici delle imprese.
Possono presentare domanda, anche in forma associata le PMI, le Grandi Imprese, gli Organismi di Ricerca e Diffusione della Conoscenza, gli organismi pubblici e privati, e tutti i soggetti portatori di interesse del territorio.
- Call for Proposal – Presentazione delle Proposte di riposizionamento competitivo di sistemi produttivi, filiere, ambiti tematici e/o territoria li.
- Selezione delle Proposte da parte di un Comitato di esperti attraverso una valutazione basata sulla loro rispondenza ai criteri e agli obiettivi della strategia regionale per il riposizionamento competitivo.
- Pubblicazione di successivi avvisi rivolti a tutti i soggetti beneficiari delle azioni del POR FESR 2014-2020, che ricadono negli ambiti produttivi e/o territoriali individuati fra le proposte selezionate al termine della fase di cui al punto 2).
- Valutazione delle domande pervenute in risposta agli avvisi di cui al punto 3.
Il riposizionamento competitivo dovrà tendere verso 4 direzioni:
- La differenziazione verso nuove aree tecnologiche-produttive di sviluppo a partire dalle tematiche legate all’ambiente, alla mobilità, alla salute dove è possibile incrociare una domanda pubblica e privata in forte crescita, con la possibilità di sviluppare nuovi servizi, valorizzare i risultati della ricerca scientifica più avanzata e rilanciare le eccellenze dell’industria manifatturiera regionale, con esternalità positive per l’intero sistema economico, anche favorendo processi aggregativi di filiera;
- Lo sviluppo dei prodotti e delle funzioni produttive avanzate, come progettazione e design, ricerca, brevetti, controlli di qualità, logistica e distribuzione, comunicazione e marketing, finanza;
- l’apertura internazionale delle catene del valore, che non sia rivolta esclusivamente agli approvvigionamenti di materie prime e all’export dei prodotti finiti, ma che preveda l’apertura ai circuiti culturali, scientifici, del capitale finanziario, umano e creativo;
- La crescita del contenuto scientifico e tecnologico nelle produzioni “tradizionali”, grazie anche a un rapporto più stretto con le cosiddette “istituzioni intermedie” quali, ad esempio, associazioni imprenditoriali, università e centri di ricerca, consorzi e fiere, centri di servizio, scuole tecniche e professionali, banche del territorio, fondazioni. L’approccio d’elezione dovrà essere quello intersettoriale, che cerca occasioni di fertilizzazione reciproca fra settori tradizionali e ad alta tecnologia, fra industrie manifatturiere e industrie creative, culturali e turistiche, in coerenza con la strategia di specializzazione intelligente rilevante, basandosi su analisi territoriali e metodi partenariali.